Decisioni unilaterali italiane sulla regolazione del Lago Maggiore

Il Lago Maggiore (foto vareselandoftourism.it)

Il capo del Dipartimento del territorio del Canton Ticino Claudio Zali, in una lettera al Segretario Generale dell’Autorità di bacino del fiume Po ha stigmatizzato il modo di procedere, in merito alla regolazione del Lago Maggiore e alla recente approvazione della sperimentazione estiva dei livelli, deliberata dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po il 12 maggio scorso.

Questa decisione è motivo di forte preoccupazione per il Cantone Ticino, sia per quanto riguarda l’iter procedurale che ha portato a questa delibera, senza coinvolgimento e consultazione delle autorità federali e cantonali (decisione italiana unilaterale), sia per motivazioni di ordine tecnico in merito al protocollo e al programma di monitoraggio.

Nella comunicazione si chiede il rispetto della fascia di regolazione autorizzata dal Disciplinare di concessione del 24 gennaio 1940 e, parallelamente, il coinvolgimento del Dipartimento del territorio fra gli enti rappresentati nel Tavolo tecnico istituito dalla delibera.

Si richiede, altresì, che il previsto programma di monitoraggio degli effetti di tale innalzamento consideri tutti i settori potenzialmente coinvolti da questa modifica della regolazione, valorizzando i lavori recentemente finanziati nell’ambito della cooperazione transfrontaliera.

L’attuazione di un programma di sperimentazione, soprattutto nel caso di un comparto molto delicato quale il bacino del lago Maggiore, sul quale insistono molti interessi spesso conflittuali, richiede un approccio condiviso e partecipato che coinvolga tutti gli enti istituzionali.

Eventuali decisioni dovranno essere oggetto di discussioni bilaterali tra le rappresentanze di Italia e Svizzera, in particolare, nel quadro del Dialogo Ambientale Italia-Svizzera, formalizzando la ricostituzione della Commissione italo-svizzera per la regolazione del Lago Maggiore, che ha positivamente operato con funzioni di vigilanza e organo bilaterale di consultazione nel corso dei decenni scorsi.

Comunicato