Aziende svizzere e accordi bilaterali: le procedure per lavorare in Italia

Come posso informarmi sulle procedure per lavorare in Italia?

Per le imprese italiane, offrire le proprie prestazioni lavorative in territorio elvetico è infatti relativamente semplice grazie a procedure univoche, chiare e di facile applicazione. Per le imprese e gli artigiani svizzero che vogliono offrire le proprie prestazioni sul mercato italiano, le procedure risultano invece poco chiare e non sempre prive di ostacoli.

Gli accordi bilaterali garantiscono comunque anche alle ditte svizzere la possibilità di accedere al mercato italiano, e, secondo il principio della reciprocità, le condizioni sono le stesse che valgono per le ditte italiane in Svizzera. Questa opportunità viene però fatta valere ancora molto poco, e per questo, quando una ditta svizzera si presenta in Italia, spesso le autorità non sanno come reagire.

Esiste anche per le ditte svizzere un obbligo di notifica, ma le istruzioni su come ottemperare a questo obbligo non sono molto chiare. Prima di lanciarsi sul mercato italiano, è quindi opportuno chiarire in anticipo come muoversi, interpellando Camere di commercio o Associazioni professionali, per evitare problemi più avanti. Fra le istituzioni a cui ci si può rivolgere c’è anche la Camera di commercio svizzera in Italia (clicca).

Per assistere le aziende svizzere ad accedere al mercato italiano, in collaborazione con le Camere di commercio delle Province italiane di confine, sono inoltre stati elaborati diversi vademecum che illustrano i passi da intraprendere per  avviare attività economiche nella Comunità europea, specie in Italia.

Qui di seguito i link a questi documenti:

Regole per lavorare in Italia (Regio insubrica, Camera di commercio di Como, ecc.)

Vademecum per imprese svizzere che intendono svolgere attività in Italia (Regione Valposchiavo)

Esecuzione di costruzione in Italia (Entreprise Europe Network)

Sui problemi fiscali collegati alla fornitura di prestazioni in Italia, in particolare in relazione all’obbligo di fatturare l’IVA italiana, vedasi inoltre questo contributo (clicca).