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Scudo: ritorsioni contro l’Italia

14 ottobre 2009 – 16:283 Commenti

Bloccare il ristorno delle imposte alla fonte che la Svizzera versa ogni anno all’Italia. Lo chiedono i banchieri ticinesi al governo cantonale. In un incontro avvenuto stamattina fra il Consiglio di stato e l’associazione bancaria ticinese (ABT), i rappresentanti della piazza bancaria e finanziaria ticinese, particolarmente toccata dal terzo scudo fiscale italiano, pretendono una reazione decisa da parte delle istituzioni contro lo scudo fiscale italiano.

 

Ogni anno, il Ticino riversa una cinquantina di milioni di franchi all’Italia. Una cifra frutto delle trattenute fiscali alla fonte sui circa 40 mila frontalieri che lavorano nel cantone svizzero.

E’ proprio questo ristorno fiscale che i banchieri ticinesi vorrebbero bloccare come ritorsione verso quella che definiscono una vera e propria aggressione alla piazza finanziaria ticinese da parte del Ministro Tremonti.

“Voglio proprio vedere le reazioni dei comuni italiani della cintura di frontiera quando verranno a mancare questi soldi” ha detto ai microfoni della radio svizzera di lingua italiana, Claudio Generali.

Il presidente dell’ABT si dice, infatti, convinto che saranno proprio i comuni lombardi -primi beneficiari dei ristorni- che si faranno avanti con Roma per stemperare le tensioni con il Ticino e soprattutto per non rischiare di perdere i propri soldi.

“Sul Ticino e la sua piazza finanziaria sono piovute, in queste settimane, dei veri o propri proiettili verbali”, ha detto ancora Generali. D’altronde a nessuno è sfuggita l’affermazione di Giulio Tremonti secondo il quale uno degli obbiettivi principali dello “scudo ter” è proprio quello di prosciugare la Piazza finanziaria di Lugano che il ministro delle finanze ha definito la “Caverna di Alì Babà.

La reazione di Generali e dell’ABT confermano che sulle rive del Ceresio la preoccupazione è grande. Secondo alcune stime, a causa dello scudo, la Piazza luganese, potrebbe perdere fino al 50% dei suoi depositi bancari pari a circa 40 miliardi di franchi.

 

Proprio per questo, il leader della Lega dei Ticinesi, Giuliano Bignasca, dalle pagine del suo giornale, domenica scorsa, aveva proposto che su ogni franco trasferito in Italia, venga prelevato il 10% di tasse. Questo, quantomeno, permetterebbe all’erario cantonale di incassare 4 miliardi di franchi. Bignasca, ha anche proposto di espellere 500 frontalieri per ogni miliardo scudato.

Il governo del Canton Ticino, dopo l’incontro di stamane, non si è ancora espresso, preferendo forse attendere che si muova, a livello diplomatico, il governo federale. In Ticino, comunque, più nessuna nasconde il timore per i molti posti di lavoro a rischio. Gli impiegati del settore bancario e finanziario sono circa 15 mila. Se l’erosione di capitali dovesse essere veramente importante, sarebbero in molti a perdere il posto di lavoro.

 

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3 Commenti »

  • franco scrive:

    Questa volta sono proprio daccordo con gli svizzeri
    Io sono un fans di Tremonti ma in questo caso se non altro poteva anche evitare di complicare la vita ai frontalieri, fossero momenti facili.

  • franco scrive:

    ancora una volta ci andrà di mezzo chi meno ne ha colpa : in italia (almeno a mio parere) vediamo gli svizzeri come gente seria e puntigliosa,pertanto io spero che possano rispondere in modo oppotuno, ed agire di conseguenza, anche se come si sa non è sempre facile o possibile agire come ci comanderebbe la ragione; a volte è ragionevole ascoltare il cuore e in questo frangente abbiamo dei buoni per ascoltarlo,non fosse altro che per le famiglie che sarebbero senz’altro messe in croce. Ma qeusto è un’altro discorso .saluti franco

  • Antonio Vinci scrive:

    Sono d’accorddissimo con il leghista Svizzero Sig. Bignasca e sulle ritorsioni e che vengano prelevati delle tasse in percentuale e che non sia solo il 10% ma deve essere molto piu’cosi da scorraggiare il preziosissimo Sig.Tremonti,pero’ mi sembra molto brutto il fatto di espellere i lavoratori.Loro anno solo la colpa di lavorare e portare ricchezza in Italia e non mi sembra poco.pertanto direi di di prelevare il 50% cosi facendo secondo me oltre ha scoraggiare é un invito a riflettere meglio su quello che stanno facendo e di sicuro si perdono meno posti di lavoro in svizzera.Saluti Antonio

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