Pensionati italiani:truffati a Zurigo

Palazzo di giustizia, Zurigo ( © CC coolabanana)

40 pensionati italiani, residenti nella Svizzera tedesca, sono stati truffati da un funzionario del patronato Inca Cgil di Zurigo. Ora vivono in miseria e rivogliono i loro soldi. Una speranza che rischia di essere delusa. Il funzionario disonesto, forse con dei complici, avrebbe dilapidato tutto il capitale sottratto.

I soldi, 7 milioni di franchi (5 milioni di euro), sembrano infatti svaniti nel nulla. Quando l’estate scorsa l’episodio venne scoperto i colleghi di Antonio Giacchetta, il funzionario incriminato per la truffa, non riuscivano a capacitarsi che una cosa simile fosse veramente accaduta proprio dentro un’istituzione, come l’Inca (Istituto nazionale confederale di assistenza), che ha come scopo principale quello di assistere e aiutare gli immigrati italiani. Dopo qualche settimana di carcere Giacchetta ammise tutto, e in una lettera inviata alle vittime si scusò per il vergognoso raggiro.

Giacchetta, approfittando della fiducia che gli immigrati riponevano nella sua organizzazione, si faceva firmare dagli assicurati una delega per potere gestire la loro cassa pensione, la cosiddetta delega Tfr. Era lui che poi faceva da intermediario presso le banche e le assicurazioni. Ed è proprio grazie a questo ruolo che il funzionario – forse con alcuni complici – ha fatto sparire le pensioni degli assicurati.

Ora quaranta immigrati, quaranta persone che durante anni di sacrifici e sudore si erano illusi di potere andare tranquillamente in pensione e vivere in tranquillità, si ritrovano sul lastrico. Alcuni sono rientrati nei loro paesi di origine, sperando di sopravvivere con il poco che gli è rimasto. Altri sono a carico dei figli. Una situazione insostenibile, diventata ancora più difficile e umiliante dopo che, in questi giorni, si è saputo che Giacchetta è stato scarcerato in attesa del processo che si svolgerà, presumibilmente, il prossimo anno.

Il presidente del comitato che difende gli interessi delle famiglie colpite dalla truffa, Marco Tommasini, ha chiesto lumi alla magistratura di Zurigo sulla scarcerazione di Giacchetta, senza però ottenere risposta. Giacchetta sarebbe nel frattempo scomparso, e si teme che si sia rifugiato all’estero, presumibilmente nel Meridione d’Italia, da cui proviene. Intanto, il magistrato che segue l’inchiesta ammette che sarà quasi impossibile recuperare la somma sottratta.

Red.