Treni e vandalismi al centro degli interessi di Regione Lombardia

(cc L. Terzaroli)

Il servizio ferroviario regionale lombardo è usato ogni giorno da 670.000 pendolari, che viaggiano su uno degli oltre 2.200 treni in partenza da più di 400 stazioni. Buona parte degli utilizzatori sono studenti il 60% dei quali usa il Trasporto pubblico locale. I dati sono stati resi noti dall’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Alberto Cavalli nell’ambito della premiazione del concorso “Prima…vera educazione”, per combattere gli atti di vandalismo.

Otto milioni di euro. A tanto ammontano i danni causati ogni anno dagli atti vandalici sui treni. Per invertire un trend sicuramente negativo, è necessario educare al rispetto del bene comune, ‘sfruttando’ anche il canale scolastico. Con questo obiettivo Regione Lombardia (tramite le Direzioni Istruzione, Formazione, Lavoro e Infrastrutture e Mobilità), Ufficio scolastico regionale, Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e Compartimento di Polizia ferroviaria per la Lombardia hanno promosso il concorso ‘Prima…vera educazione’. I ragazzi della scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di formazione professionale della regione si sono cimentati sul tema della sicurezza in ambito ferroviario, concorrendo tra loro con video, elaborati e diverse altre forme espressive come plastici, manifesti, slides e prodotti musicali. Le trentadue classi vincitrici sono state premiate dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli durante una cerimonia cui hanno partecipato, oltre 300 studenti arrivati quasi tutti a Palazzo Lombardia in treno. L’occasione è stata ghiotta anche per dare le cifre di utilizzo della rete ferroviaria lombarda: 670mila pendolari che ogni giorno si spostano su oltre 2’200 treni in partenza da 400 stazioni. Numeri di tutto rispetto – ha fatto notare l’assessore -, ma la conseguenza degli atti vandalici è che i primi a essere colpiti sono proprio gli studenti. Questi ‘attentati’ costano molto e le riparazioni vengono pagate sia con le tasse che con le tariffe”.

Come detto, Trenord spende ogni anno 8 milioni di euro per le riparazioni, ma, secondo Cavalli, “c’è un danno ancora maggiore”, perché quando è colpito da atti gravi, “il treno si ferma, viene posto in rimessa per le riparazioni e di conseguenza si fermano anche viaggiatori e dunque viene pagato un prezzo importante da troppe persone”.

Il treno è un mezzo particolarmente sicuro, più dell’auto e delle biciclette e delle moto. Quando non si rispettano le regole, diventa molto pericoloso: ad esempio quando si attraversano i binari con le cuffiette nelle orecchie oppure si sfida i passaggi a livello mentre si abbassano le sbarre. “E’ un rischio da non correre – ha sottolineato Cavalli – e anche per questo finanziamo l’eliminazione dei passaggi a livello che ancora insistono sulla rete regionale e migliorie alle banchine, perché siano più alte e per scongiurare improvvidi attraversamenti. In questo percorso siamo convinti che la scuola possa essere il luogo dove si educa e si forma al rispetto”.

Ecco i numeri degli atti vandalici:

– 2 atti vandalici significativi, in media, al giorno;

– picchi di 5/6 atti vandalici nei weekend, che fermano almeno un treno al giorno;

– oltre 8.250 ore di fermo treno per poter togliere graffiti, cambiare sedili, sostituire tende e altri interventi;

– oltre 12.000 martelletti frangi vetri rubati (24.000 euro);

– 36.000 sedili tagliati, macchiati, resi inagibili (per rivestire i quali occorrono 54.000 metri quadrati di nuova stoffa);

– 5.000 ore di lavoro per sostituire i sedili danneggiati; – 3.500 sedili distrutti (costo di recupero pari a 700.000 euro);

– circa 61.000 tendine rotte e aggiustate; – 250 estintori rubati o scaricati (20.000 euro);

– circa 1.755 vetri rotti (costi per la sostituzione 1.300.000 euro);

– oltre 4,6 milioni di euro per la gestione del fermo treno finalizzato alla sostituzione di circa 1/3 dei finestrini di 600 convogli (costo recupero treno + costo fermo convoglio);

– 100.000 metri quadrati di graffiti rimossi sia internamente che esternamente ai convogli, per un costo pari a 1.000.000 di euro.