Slitta la firma dell’accordo fiscale fra la Svizzera e l’Italia

Il sindacato OCST, membro del CSIR Ticino-Lombardia-Piemonte, è stato ricevuto ieri mattina a palazzo Chigi dalla Segreteria tecnica del premier Gentiloni (nelle persone del Prof. Leonardi e della Prof.ssa Genovesi) per mettere a tema l’Accordo fiscale relativo ai lavoratori frontalieri. All’incontro erano presenti anche i responsabili sindacali del CSIR Lombardia-Grigioni.

Il primo punto che si è affrontato riguarda i tempi della firma dell’Accordo. Il Governo italiano ha dichiarato ai sindacati che la firma ad oggi non è ancora all’ordine del giorno e non lo sarà fino a quando non ci sarà un clima politico e sociale più disteso attorno ai frontalieri. Stando a quanto dichiarato dai rappresentanti governativi, la recente raccolta di firme del partito UDC contro la libera circolazione delle persone non ha di certo aiutato a rasserenare il clima. Il Governo non è tuttavia disposto a mettere in discussione i contenuti fondamentali dell’Accordo che restano invariati a quanto già pattuito con la Svizzera.

Tradotto in termini pratici ciò significa che la firma ufficiale sull’Accordo non dovrebbe avvenire entro l’estate come inizialmente pensato, ma solo in una fase successiva. Non sono stati tuttavia comunicati dei tempi certi.

Il sindacato ha poi ricevuto la garanzia che verrà data continuità al lavoro congiunto nei tavoli ministeriali; inoltre, quando in futuro verrà firmato l’Accordo, le parti sociali dovranno essere coinvolte per l’iter di ratifica, in modo tale che possano essere rispettate le misure promesse dal Governo volte a limitare l’impatto negativo sui redditi (entrata in vigore graduale con tassazione agevolata per i primi dieci anni, creazione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri con nuove misure di welfare e di protezione sociale).

Comunicato