Ricevuta fiscale per prestazione occasionale

Sono un giovane ragazzo di nazionalità svizzera, ho appena finito l’università a Milano (IED) e non posseggo partita IVA. Mi ha contattato un’azienda italiana specializzata in applicazioni per Smartphone e Tablet, per un lavoro di sound design (suoni e musiche per game). Tutt’ora sono in attesa di sapere come verrà stipulato il contratto. Da svizzero, questo é il mio primo lavoro in Italia con contratto ufficiale. Come detto non ho partita IVA dunque non so bene che ritenuta d’acconto ci possa essere (che %). La mia domanda é che tipo di contratto posso stipulare, e quanto sarà il compenso netto?

Se è residente in Svizzera lei può emettere una normale fattura svizzera senza IVA e la ditta italiana provvederà poi ad autofatturarsi l’IVA italiana.

Se lei è residente in Italia e sottoposto al fisco italiano, la situazione si presenta come segue: in generale prestazioni per un ammontare inferiore a € 5000 all’anno, che implicano un impegno inferiore ai 30 giorni di lavoro, per un committente unico, sono considerate “prestazioni occasionali”, per cui non si pone il problema della partita IVA.

Dovrà farà al cliente una ricevuta fiscale (con una marca da bollo di € 1.81 per importi superiori a € 77,47),  dalla quale risulta una ritenuta d’acconto del 20% del totale, che il committente verserà al fisco (scarica modello ricevuta fiscale). Entro il 28 febbraio dell’anno successivo il committente rilascerà una certificazione che quella ritenuta è stata effettivamente versata. Lei farà la dichiarazione dei redditi (modello Unico) allegando il certificato, che verrà compiutato con quello che eventualmente deve al fisco per altre prestazioni. Più probabilmente avrà diritto a un rimborso.

Se le prestazioni dovessero diventare continuative o superare la somma di € 5000 all’anno, dovrà dotarsi di partita IVA, iscriversi all’Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) o farsi assumere con un contratto a progetto. In ogni caso dovrà dotarsi di un codice fiscale italiano.

Nel suo caso specifico, visto che si tratta di una prestazione creativa, sarà opportuno anche iscriversi a una società che tuteli i diritti d’autore (SUISA o SIAE in Italia). Inoltre è da valutare se le sue prestazioni rientrino nelle cosiddette “opere d’ingegno”. In questo caso è prevista la possibilità di dedurre il 25% a titolo di spese di produzione, e la ritenuta del 20% – nel caso di 1000 euro, viene fatta su € 750. Per soggetti di età inferiore ai 35 anni la deduzione per spese di produzione è addirittura del 40%.

(ringraziamo per i suggerimenti lo studio Bottoni, Viggiù, )