Frontaliere ticinese che lavora in Italia

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Un battello per… (foto Liliana Holländer)

Si parla sempre dei 60’000 frontalieri italiani in Ticino, molto meno dei 50’000 svizzeri che vivono e lavorano in Italia. Fra di loro ci sono anche molti residenti in Ticino, che fanno i frontalieri al contrario. Ma come si presenta la loro situazione dal punto di vista fiscale e della sicurezza sociale? Ecco alcune informazioni.

In Italia l’imposta sul reddito (IRPEF) dei salariati viene prelevata dalla busta paga, assieme ai contributi sociali (aliquota INPS)  e ad alcune addizionali locali. Sull’aliquota dovuta al fisco si possono poi far valere delle detrazioni (figli, lavoro dipendente, figli a carico, ecc.). Se non si è pratici val la pena far esaminare la busta paga da uno specialista (patronato, commercialista), perché potrebbero esserci delle tasse che il frontaliere che non risiede in Italia non deve pagare (addizionali regionali e comunali). Dato che la situazione non è molto comune, è meglio farsi consigliare.

L’Ufficio di tassazione svizzero chiederà comunque di compilare una dichiarazione d’imposta. Il reddito realizzato in Italia non verrà tassato, ma se si dispone di altri redditi tassabili in Svizzera, il reddito estero verrà preso in considerazione per calcolare l’aliquota.

I contributi prelevati dalla busta paga italiana comprendono anche quelli destinati al Sistema sanitario statale italiano. Si potrà quindi disdire la Cassa malati svizzera. Dato che prevedibilmente in caso di malattia ci si farà curare in Svizzera, bisognerà confrontarsi con una certa burocrazia sanitaria. Del coordinamento dei pagamenti fra l’assicurazione sanitarie estera e chi esegue le cure in Svizzera si occupa l’Istituzione comune LAMal. Persone che hanno un’assicurazione malattia in uno stato dell’UE o in Islanda Norvegia o Lichtenstein (AELS), possono quindi farsi curare in Svizzera senza problemi. Occorrerà però, nel caso dell’Italia, farsi rilasciare dall’Azienda sanitaria locale il modulo E 106, che certifica il diritto ad un’assistenza sanitaria completa. Con questo documento si riceverà dall’istituzione comune LAMal una tessera con cui si potrà far capo alle  prestazioni di ospedali, medici, psicoterapeuti ecc. in Svizzera.

In caso di disoccupazione fa stato il luogo di residenza. Se si perde il lavoro ci si iscrive al Ufficio regionale di collocamento del luogo di domicilio. Questo vale anche nel caso si sia stati domiciliati all’estero per un certo periodo e si rientra in Svizzera.

Quando alla pensione, nel prelievo dalla busta paga italiana è compreso il premio per beneficiare del sistema pensionistico italiano. Per la pensione si farà quindi capo all’Istituto nazionale di previdenza sociale italiano, da cui, al momento del pensionamento, si riceverà una pensione commisurata agli anni contributivi. Lo stesso vale per l’AVS svizzera, che pagherà una pensione commisurata al periodo durante il quale si sono pagati i contributi in Svizzera. Il capitale della cassa pensione al momento dell’assunzione all’estero viene depositato sui di un conto di libero passaggio. Una volta raggiunta l’età del pensionamento, potrà venir incassato o come rendita o come capitale.