Fisco: scambio automatico di informazioni dal 2018

La sede del Parlamento svizzero a Be (foto cc David Buchmann)

Il governo svizzero ha avviato la procedura di consultazione concernente l’accordo con l’Unione europea sullo scambio automatico di informazioni a fini fiscali. L’accordo firmato a Bruxelles, che dovrà ancora essere ratificato dal Parlamento svizzero, prevede la raccolta dei dati dei a partire dal 2017 e l’inizio dello scambio dal 2018, una volta create le necessarie basi legali.

L’accordo bilaterale è stato firmato in data odierna a Bruxelles dal Segretario di Stato, Jacques de Watteville, dal ministro delle finanze lettone, Jānis Reirs, in qualità di rappresentante della presidenza UE e dal commissario europeo Pierre Moscovici. L’accordo sullo scambio automatico di informazioni a fini fiscali è applicabile a tutti i 28 Stati membri dell’UE e riprende integralmente lo standard globale per lo scambio automatico di informazioni a fini fiscali dell’OCSE (standard globale).

Finora circa 100 Paesi, tra cui tutte le più importanti piazze finanziarie, si sono dichiarati favorevoli all’introduzione dello standard globale. Un primo gruppo di circa 50 Stati porrà in vigore lo standard già nel 2016. L’Accordo tra la Svizzera e l’UE dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2017 e il primo scambio di dati dovrebbe avvenire nel 2018, a condizione che le procedure di approvazione in Svizzera e nell’UE si concludano in tempo utile.

Il documento sostituisce l’Accordo tra la Svizzera e l’UE sulla fiscalità del risparmio, in vigore dal 2005. Nell’interesse della piazza economica svizzera il testo mantiene tuttavia l’attuale esenzione dall’imposta alla fonte di pagamenti transfrontalieri di dividendi, interessi e canoni tra società consociate.

Nell’ottica di un miglioramento dell’accesso al mercato, sono stati condotti i primi colloqui esplorativi con l’UE concernenti la fattibilità e la possibile impostazione di un accordo settoriale sui servizi finanziari. Il loro proseguimento dipenderà dagli ulteriori sviluppi delle relazioni con l’UE in generale e della questione relativa alla libera circolazione delle persone in particolare. Per quanto riguarda le procedure di riconoscimento in corso sull’equipollenza della normativa e della vigilanza svizzere (Solvency II, controparti centrali), la Commissione europea ha prospettato una conclusione positiva a breve.

Gli ambienti interessati e i Cantoni potranno prendere posizione in merito all’Accordo fino al 17 settembre 2015 nel quadro della procedura di consultazione avviata in data odierna dal Consiglio federale. Successivamente il Consiglio federale lo sottoporrà unitamente al relativo messaggio alle Camere federali per approvazione.

In parallelo sono in corso i lavori per creare le basi legali per lo scambio automatico di informazioni con l’estero. Nelle prossime settimane il Consiglio federale adotterà i messaggi concernenti la LSAI, l’Accordo multilaterale tra autorità competenti e la Convenzione multilaterale del Consiglio d’Europa e dell’OCSE e li sottoporrà all’attenzione delle Camere federali.

Red./Comunicato