Elezioni in Ticino: le reazioni politiche in Italia

La Lega dei Ticinesi vince, ancora una volta. Un bene o un male per l’Insubria italiana? I principali partiti prealpini la pensano decisamente in modo opposto fra loro. Per Matteo Bianchi, segretario della Lega Nord: “è un risultato assolutamente positivo. Non è un mistero – aggiunge il sindaco di Morazzone – che la Lega abbia un feeling di natura politica coi ticinesi. Non solo: il presunto odio nei confronti degli italiani si tratta infatti di luogo comune che va declinato nel merito. I legisti del Cantone di lingua italiana odiano le politiche che da Berna e Roma danneggiano l’economia e i lavoratori ticinesi. I lavoratori italiani, anzi, sono apprezzati per la loro professionalità elevatissima. E anche noi, come loro, critichiamo l’ultimo accordo in fase di sottoscrizione perché parifica le aliquote dei frontalieri con quelle dei lavoratori italiani, a danno dei frontalieri”.

E poi: “La Lega forte – aggiunge Bianchi – è un vantaggio anche per noi territori di confine perché avviene con noi del Carroccio, rappresenta una garanzia per contrapporsi alle politiche prevaricatrici dei governi centrali che considerano Varese come la periferia dell’impero. In Ticino è tutto diverso: la politica è fatta da esseri umani normali e il cittadino, grazie ai due terzi delle tasse che restano sul territorio, può effettivamente controllare se gli eletti fanno o non fanno quello per cui sono votati e se utilizzano bene o male i soldi dei ticinesi. In Italia, invece, si centralizza e tutto finisce nel calderone romano con le conseguenze che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi”.

Anche Samuele Astuti, seppure sia della parte politica opposta, non vede così drammatica l’affermazione leghista d’oltreconfine: “Anche in passato – dice il segretario provinciale del Partito democratico – hanno fatto grossi proclami, ma poi hanno concretizzato poco. Noi sosteniamo la collaborazione con la Svizzera il Canton e Ticino e il governo italiano si è impegnato in un percorso non facile, ma importante per trovare nuovo modus operandi con la Confederazione, anche per quanto concerne i frontalieri. E’ quello il tavolo su cui continuare a lavorare, anche se è evidente che in un periodo come questo, gli estremisti possano trovare facile sponda sia al di qua che al di là della frontiera”.

Per Luca Marsico, invece, vi è l’augurio “che questo non dia ulteriore adito – afferma il consigliere regionale di Forza Italia che è stato anche sindaco di un Comune di confine come Brusimpiano – a ulteriori comportamenti contro i frontalieri che portano valore aggiunto al Canton Ticino. Spero che ci possa essere un ridimensionamento di quanto affermato in campagna elettorale, un periodo in cui si tende a esacerbare i concetti per poi tornare nella normalità. Anche in Ticino il problema del lavoro è sentito rispetto a una crisi economica che morde ma noi vigileremo affinché i frontalieri continuino la loro straordinaria opera”.

Nicola Antonello