Dumping salariale: fermato cantiere a Bellinzona

I funzionari del sindacato UNIA sono intervenuti a Bellinzona fermando il cantiere della P.A. Lavori Generali SA. Sembra che la società non abbia rispettato i contratti in vigore, pagando gli operai meno della metà di quanto avrebbero avuto diritto.

La ditta – secondo un comunicato pubblicato da Unia – sarebbe una emanazione della B.N. Costruzioni Generali, succursale svizzera della ditta dell’imprenditore italiano Vincenzo Perretta che aveva già tentato di aggirare il contratto collettivo in vigore nell’edilizia in passato, facendo lavorare operai italiani non al corrente delle condizioni di lavoro in Svizzera.

Unia afferma di aver riscontrato che sul cantiere di questa ditta gli operai erano pagati 1500 franchi al mese, mentre il minimo salariale è di 4433 franchi lordi. In seguito all’intervento del sindacato la ditta aveva dovuto sospendere l’attività. Ora però l’imprenditore si ripresenta in una nuova veste societaria.

La nuova ditta è attiva a Bellinzona e oltre ai lavori edili svolge opere di gessatura, pittura e posa piastrelle, ovviamente senza essere autorizzata in nessuno di questi settori. Secondo il sindacato, le modalità sarebbero praticamente le stesse: forza lavoro importata dall’Italia e sottopagata, sfruttando la fame di lavoro che esiste nella Penisola.

Nel suo comunicato, il sindacato Unia ribadisce che questi fenomeni di dumping salariale si possono combattere solo rafforzando il contratto collettivo in vigore nell’edilizia.

Red.