Benzina di confine

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La guerra dei prezzi (foto Infoinsubria)

E’ una lotta all’ultimo “litro”.  A ridosso della frontiera italiana, i benzinai svizzeri si stanno dando battaglia a suon di sconti pur di accaparrarsi i clienti. Qualcuno ricorrerebbe anche a qualche furbo stratagemma pur di convincere la gente a fermarsi. Visto l’andamento del franco sull’euro, la concorrenza rischia di farsi sempre più agguerrita.

Uscendo dal valico di Gaggiolo e procedendo verso Stabio, la strada è “tappezzata” di distributori di benzina. Un mercato, quello dei carburanti, che da sempre subisce i capricci del cambio. Come in questo periodo in cui, oltre alla crisi economica, anche l’euro continua a perdere valore sul franco. Insomma, per il momento, sono scomparse le lunghe code dei “turisti del pieno”.

Il rincaro del franco sull’euro ha ridotto considerevolmente il margine di risparmio per chi fa il pieno in Svizzera. La benzina svizzera rimane più conveniente, ma quello che si guadagna sul prezzo lo si perde quasi completamente con il cambio. Attualmente comperando la benzina in Svizzera (senza piombo 95) si spendono dai € 0.10 ai € 0.15 in meno che in Lombardia.  Il risparmio è di circa € 5 a pieno: la trasferta è interessante solo  chi non deve viaggiare molto, o che in Svizzera ci deve andare comunque.

Tutto ciò ha una diretta ripercussione anche sulla vendita di prodotti nei chioschi come sigarette e cioccolato, che facevano parte del classico corredo di chi si fermava a fare benzina. “I frontalieri continuano ad essere assidui clienti” dice un gestore. “Cominciano invece a scarseggiare quelli che dalla Lombardia venivano apposta per fare il pieno e già che c’erano compravano anche caffè e cioccolata”.

Da qualche mese i gestori si marcano stretti, contendendosi i clienti a colpi di poche frazioni di centesimo. Se sono i grandi distributori a dettare il prezzo, i piccoli, gli indipendenti, quelli insomma senza insegna, propongono prezzi leggermente più bassi, offrendo magari una tesserà fedeltà che ti permette, alla fine, di guadagnare qualche litro. C’è poi chi, (grandi o piccoli che siano), espone astutamente anche il prezzo in euro per invogliare chi è in transito a fermarsi. Ma non sempre il prezzo esposto corrisponde a quanto alla fine si paga. “Ci sono alcuni distributori”, dice ancora il nostro interlocutore, “che al momento di pagare, ti fanno il cambio euro-franco del momento, che quasi mai corrisponde al prezzo esposto”.

Insomma, sulla fascia di frontiera al Gaggiolo, ma anche nel Basso Malcantone, verso Ponte Tresa e in tutte le altre zone di frontiera, i distributori si danno da fare per rispondere al difficile momento. “Ormai, quasi nessuno fa più il pieno”, dice un altro gestore. “Molti si accontentano di fare 20-30 euro. Quanto basta per tirare avanti qualche giorno, in attesa di vedere come evolve il cambio e i relativi prezzi. Insomma, i tempi d’oro del turismo del pieno sembrano solo un ricordo. Il diesel ma soprattutto la benzina, in Svizzera, continuano a costare meno rispetto all’Italia, ma l’apprezzamento del franco sull’euro è sempre più problematico per chi, come nel canton Ticino, ha sempre dovuto speculare sul cambio favorevole. Mario Besani

Per informarsi sul prezzo dei distributori svizzeri si può consultare il sito www.carburanti.ch.

Per i prezzi della benzina in Lombardia vedi: www.prezzibenzina.it