Aperture festive al Fox Town: Procuratore generale “preso per i fondelli”?

(foto Infoinsubria)

“Se fossimo in lei ci sentiremmo, ci permetta l’espressione, presi per i fondelli”. Il Movimento per il socialismo si rivolge così al procuratore generale John Noseda in merito alla decisione del Governo ticinese di prolungare sine die la procedura per la violazione riguardante la legge federale sul lavoro avviate dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro il 7 settembre del 2012. La vicenda è quella delle aperture domenicali del Fox Town di mendrisio e dell’impiego di personale in violazione alla Legge federale sul lavoro.

Le aperture domenicali del Fox Town e, più precisamente, l’impiego di personale durante i giorni festivi in violazione alla Legge federale sul lavoro, continuano a sollevare un denso polverone in Ticino. Di oggi è una lettera del Movimento per il socialismo indirizzata al procuratore generale John Noseda. Una lettera che in dieci punti ritraccia la storia di una vicenda iniziatasi un paio d’anni fa, con la denuncia, da parte dei sindacati, delle irregolarità relative all’impiego di personale durante i giorni festivi. Richieste e controrichieste, denunce e decisioni in merito si sono susseguite nel tempo fino a sfociare, ad inizio aprile, nella scelta del Governo ticinese di sospendere sine die la procedura per la violazione riguardante la legge federale sul lavoro avviate dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro il 7 settembre del 2012. E ciò in attesa delle decisioni del Consiglio federale in merito alla proposta di modifica della legge sul lavoro che consenta ai negozi di rimanere aperti se considerati di interesse turistico.

“Egregio signor Procuratore generale- sbotta l’MpS-  ci vediamo costretti, ancora una volta, ad interpellarla poiché riteniamo che la situazione relativa alla mancata applicazione delle disposizione della Legge federale sul Lavoro (LL) relative al divieto del lavoro domenicale presso il centro Fox Town abbia raggiunto un livello di illegalità intollerabile. Un livello che, almeno così noi crediamo, metta a questo punto in discussione la credibilità stessa del  Ministero pubblico”. E lo sarebbe a tal punto da pensare che il Procuratore Generale sia in poche parole stato raggirato: “Se fossimo in lei ci sentiremmo, ci permetta l’espressione, presi per i fondelli”.

Già, perché a detta dell’MpS, “ora sono passati due anni e quella situazione, a nostro modo di vedere, si è persino aggravata. Non solo perché il rispetto della legge è tuttora assente, ma perché l’autorità cantonale ha finto (non sappiamo quale altro termine adoperare) di avviare una procedura amministrativa che non ha nessuna intenzione di portare a termine: unico modo per “ripristinare la legalità”, così come si era impegnata di fronte al richiamo del Ministero Pubblico”.

“Quel che è sicuro – conclude il Movimento per il socialismo-  è che un numero sempre maggiore di ticinesi guardano a questa vicenda con un senso di sfiducia nella certezza del diritto. Proprio in questi giorni il governo mostra inflessibilità nell’applicazione della legge condannando un giovane straniero ad abbandonare il Ticino, dove è nato e dove vive la madre; e in questi stesse settimane ha mostrato quanto poco valgano le leggi di fronte ad interessi di persone potenti e di interessi economici maggiori. Come non avere l’impressione che lo Stato si dimostri forte con i deboli e debole con i forti? La magistratura vorrà continuare a permettere che questo avvenga? È la domanda di fondo che le poniamo con questa nostra lettera aperta”.

Red.