Home » Cronaca

Lombardia: oltre 1.200 beni confiscati alla mafia

18 ottobre 2015 – 13:16Nessun Commento

Tra aziende e immobili sono 1.266 i beni confiscati alla mafia fino a oggi in Lombardia, che è la prima regione del Nord e la quinta in Italia per beni sottratti alla criminalità organizzata. Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati ANBSC in occasione dell’incontro su corruzione e agromafie organizzato a Expo nel Padiglione Coldiretti “No Farmers No Party”.

A livello regionale, le province di Como e Lecco sono rispettivamente al quarto e quinto posto con 67 e 59 beni confiscati. Fino al 2012 – spiega Coldiretti Lombardia – i beni confiscati nella nostra regione alla criminalità organizzata erano 1.186. Negli ultimi anni tre anni, quindi, si è registrata una crescita di quasi il 7 per cento. Mentre nel periodo che va dal 1 agosto 2014 al 31 luglio 2015, lo Stato ha sequestrato alla mafia beni per 123 milioni di euro.

Nell’ultimo anno la Lombardia è stata la prima regione del Nord Italia per proprietà sequestrate alla criminalità organizzata e la quinta a livello nazionale dopo Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Intanto vola il business dell’agromafia che con un aumento del 10 per cento in un anno ha raggiunto in Italia i 15,4 miliardi di euro nel 2014.

E’ quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. “Il fatto che la criminalità organizzata tenti di infiltrarsi anche nel settore agroalimentare – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è la prova del grande valore di questo comparto e ci deve spronare a una sempre maggior tutela di quelle realtà sane che devono affrontare la concorrenza sleale generata dalle dinamiche mafiose”.

I capitali accumulati sul territorio dagli agromafiosi, attraverso le mille forme di sfruttamento e di illegalità – spiega Coldiretti – hanno bisogno di sbocchi, devono essere messi a frutto e perciò raggiungono le città, in Italia e all’estero, dove è più facile renderne anonima la presenza e dove possono confondersi infettando pezzi interi di buona economia. Vengono rilevati, attraverso prestanome e intermediari compiacenti, imprese, alberghi, pubblici esercizi, attività commerciali soprattutto nel settore della distribuzione della filiera agroalimentare.

Red./Comunicato

 

Articoli correlati:

  1. Svizzera e Italia si suddividono fondi sequestrati alla mafia
  2. In Italia la mafia controlla 5000 ristoranti
  3. Tolti i sigilli ai beni Ligresti
  4. Svizzera e Italia si ripartiscono beni confiscati alla Camorra
  5. La mafia e il business dei rifiuti in Lombardia
  6. Lotta a mafia e criminalità: Pietro Grasso a Berna e Lugano
  7. Palazzo Lombardia miglior edificio d’Europa
  8. Lombardia alla Svizzera: crescono le firme
  9. Crescente presenza della mafia in Svizzera
  10. Frontalieri: 200 milioni di franchi "regalati" alla cassa disoccupazione elvetica

 

Scrivi un commento!

Inserisci il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.

Sii gentile e conciso. Resta in argomento. Niente spam.

Puoi usare questi tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo sito supporta i Gravatar. Per ottenere il tuo gravatar personale (Globally Recognized Avatar) registrati su Gravatar.