Exten SA: lo sciopero continua
I dipendenti dalle Exten SA di Mendrisio hanno deciso di continuare l’astensione dal lavoro per chiedere l’annullamento della riduzione dei salari. Un picchetto di operai presidierà l’accesso alla ditta fino a domani, quando è prevista una nuova assemblea.
Negli scorsi giorni la ditta aveva annunciato ai propri dipendenti una decurtazione salariale del 26% per i lavoratori frontalieri e del 16% per i residenti. Secondo fondi sindacali, sembra che gli operai siano stati chiamati individualmente a presentarsi davanti a tre rappresentanti della proprietà e della direzione, per vedersi proporre un nuovo contratto di lavoro alle nuove condizioni, che hanno dovuto firmare immediatamente.
Una procedura che i sindacati criticano aspramente. Per quanto in Svizzera gli imprenditori che non hanno sottoscritto un contratto collettivo di lavoro abbiano ampia facoltà di proporre modifiche ai rapporti di lavoro, ed eventualmente di procedere a licenziamenti, devono tuttavia venir rispettate procedure ben definite.
Innanzitutto le eventuali modifiche devono rispettare i termini di scadenza del contratto. Inoltre, se per esempio si propone al dipendente una modifica contrattuale con effetto prima della scadenza del contratto – come sembra esser stato il caso – e questa venga rifiutata, un successivo licenziamento potrebbe venir considerato abusivo. E infine, i licenziamenti che interessano più di 10 dipendenti sono considerati collettivi, e possono venir messi in atto solo dopo consultazione dei rappresentanti dei dipendenti.
Nel caso della Exten SA, ora i sindacati chiedono l’annullamento delle decurtazioni salariali, l’apertura di una trattativa, la possibilità, per i rappresentanti dei dipendenti, di accedere alle informazioni finanziare sulla salute dell’azienda e la garanzia che nessuna misura disciplinare venga adottata nei confronti di coloro che partecipano alle misure di mobilitazione che sono state decise democraticamente nelle assemblee.
Red.
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