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Discarica di Stabio, italiani pronti a bloccare la dogana di Gaggiolo

28 ottobre 2014 – 09:31Nessun Commento

L’estrema ratio potrebbe essere quello di bloccare la dogana di Gaggiolo il sabato, proprio quando i ticinesi si riversano in massa in Italia a fare shopping. La coda, in caso di manifestazione al valico, avrebbe misure chilometriche. Questa è solo l’ipotesi più dura sul tavolo di “Vivere Gaggiolo”, l’associazione che sta combattendo contro l’installazione di un frantoio “spacca-orecchie” situato a Stabio, ma a due passi da decine di case italiane. Le eventuali iniziative pubbliche si decideranno nell’assemblea organizzata per giovedì 6 novembre (ore 20.30) all’oratorio di Gaggiolo.

Una data decisa ieri (lunedì 27 ottobre) quando a Villa Recalcati, il segretario di Vivere Gaggiolo, Valerio Ostinelli, accompagnato dal vicesindaco di Cantello Clementino Rivolta, ha incontrato il neo-presidente della Provincia, Gunnar Vincenzi. A quest’ultimo non hanno dovuto ripercorrere la cronistoria della vicenda, visto che Vincenzi è anche sindaco di Cantello e quindi è già impegnato da tempo nella partita per evitare l’installazione del tritatutto di mattoni e piastrelle a due passi dall’Italia. “Il 6 novembre – dice Ostinelli – ascolteremo i cittadini e decideremo il da farsi. Le possibilità sul tavolo sono la class action e manifestazioni pubbliche di protesta. Inoltre a Villa Recalcati si è tenuto informato della situazione il prefetto Giorgio Zanzi e le amministrazioni provinciale e comunale si muoveranno per coinvolgere la Regione”. In primis i consiglieri regionali varesini fra cui il presidente della Commissione dei rapporti col Canton Ticino, Francesca Brianza e quello della Commissione Ambiente, Luca Marsico. “Più siamo – afferma Ostinelli – e più il Cantone potrebbe ascoltare la nostra voce”. Finora, invece, è stato l’esatto contrario.

A consigliere gli abitanti di Gaggiolo ad accelerare l’intervento è stata la recente decisione del Canton Ticino di tirare dritto per la sua strada, nonostante le rimostranze italiane. E d’altronde era già accaduto: mentre i politici e i cittadini italiani si stracciavano le vesti contro la montagna di rifiuti di Stabio, sempre a ridosso delle case italiane, i ticinesi se ne sono infischiati e hanno tirato su la muraglia. Risultato: la collina della vergogna resterà lì per sempre e, in cambio, si è ottenuto soltanto una limatina della cima e quattro alberelli a rendere più dolce (si fa per dire) il paesaggio: “Il Piano unico cantonale (Puc) – aggiunge Ostinellii – è stato pubblicato presso l’ufficio tecnico del Comune svizzero di Stabio dal 20 ottobre scorso, in visione pubblica. Ci sono andato, sperando che il percorso fatto insieme con il consigliere di Stato Claudio Zali avesse lasciato qualche traccia, sulla vicenda della discarica a ridosso di Gaggiolo. Ma con stupore e costernazione ho visto che gli svizzeri hanno fatto orecchie da mercante. In altre parole, proseguono come niente fosse con il loro progetto. E noi di Gaggiolo e Cantello, dopo la montagna di rifiuti, ci troveremo un frantoio che ridurrà in polvere i materiali di risulta a due passi dall’uscio di casa. Con le conseguenze che facilmente si possono immaginare, in termini di rumore e anche d’inquinamento”. E ancora: “Ora non è più il tempo delle lettere: qui è in gioco anche la nostra sovranità nazionale come italiani, bisogna capirlo. E poi, se sarà necessario, scenderemo tutti in piazza per protestare: basta subire”.

Nicola Antonello

 

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