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Gli inquirenti della squadra mobile di Roma stanno ancora cercando di chiarire i contorni della vicenda che l’altra notte ha portato alla morte del giovane sedicenne vodese in passeggiata scolastica con la classe nella capitale italiana. I racconti dei tre compagni presenti in camera al momento del dramma non consentono di concludere che si sia trattato di un incidente. Almeno per ora. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul corpo del giovane studente svizzero. I referti potranno definire l’angolo d’entrata della lama del terribile coltello a farfalla acquistato dalla vittima proprio a Roma.

Secondo quanto riporta la stampa locale, la squadra mobile di Roma ancora non è riuscita a ricostruire i dettagli del ferimento, cruento, del giovane sedicenne svizzero morto a causa di una profonda ferita da taglio al torace nella notte fra martedì e mercoledì nella capitale. Jonathan Lucas era ospite di un ostello religioso nei pressi del Vaticano, il Domus Nascimbeni, unitamente alla sua classe ed ai docenti che li hanno accompagnati in gita scolastica. Alle 23 è successo l’irreparabile. Forse per un macabro gioco di lancio dei coltelli, forse per un banale incidente, nel torace del ragazzo è penetrata in profondità una delle lame del coltello, del suo coltello, che gli ha reciso l’aorta giù giù fino all’esofago. Per lui non v’è stato nulla da fare e al momento dell’arrivo dei soccorsi il suo cuore aveva già cessato di battere. Il ragazzo era riverso a terra in una pozza di sangue, con una ferita al volto e sangue che usciva pure dalla bocca.

I racconti dei tre compagni presenti al momento del dramma, però, sembrano non convincere la polizia che, in particolare, chiede come mai il coltello non sia stato rinvenuto nella camera dove s’è consumata la tragedia. Un’arma micidiale, detta a farfalla, la cui vendita è rigorosamente proibita  sia in Italia sia in Svizzera e che i ragazzi avrebbero acquistato in tre esemplari in un negozio di Roma. Il titolare del negozio ora rischia una incriminazione.

I compagni, tutti visibilmente sotto choc, sono stati sentiti per lunghe ore dagli inquirenti e sono assistiti da psicologi. I genitori della vittima sono giunti a Roma in queste ore e attendono di poter riportare il corpo del figlio nel Canton Vaud.

Red.

 

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