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In Cina, Corea o Vietnam il consumo di animali domestici, come cani, gatti o criceti è considerato normale. Meno noto è il fatto che anche in Svizzera è possibile mettere in padella il proprio cane o il proprio gatto senza incorrere in sanzioni. Una petizione lanciata da diverse organizzazioni animaliste nel 1993 per chiedere la proibizione del consumo di animali domestici è finora rimasta lettera morta

In un articolo dedicato al tema dal quotidiano di Zurigo “Tages Anzeiger” vengono intervistati diversi contadini della Svizzera orientale, che sotto la protezione dell’anonimato ammettono di aver già gustato carne di cane. Sembra che la carne di cane si presti particolarmente bene a venir affumicata e servita come affettato per la merenda.

L’Ordinanza federale sulle derrate alimentari non prevede nessuna proibizione per il consumo di carne di animali domestici. È però importante che gli animali vengano macellati nel rispetto delle norme prevista dall’Ordinanza federale sulla protezione degli animali.

Diversa è la situazione in Austria o Germania dove la legge proibisce espressamente l’uccisione di cani e gatti per ricavarne carne destinata al consumo umano. In Svizzera la decisione in merito viene lasciata alla sensibilità del singolo consumatore.

L’Ufficio federale di veterinaria svizzero ritiene che la decisione sul consumo o meno di carne di animali domestici debba rientrare nella sfera etica di ciascun individuo. In merito si riscontrano differenze culturali importanti. Nella Svizzera francese, per esempio, si riscontra un consumo di carne di cavallo molto più importante che non nella Svizzera tedesca.

I consumatori di carne di cane e di gatto interpellati affermano dal canto loro di non vedere nessuna differenza fra la macellazione di un vitello o di un maiale e quella di un gatto o di un cane, e accusano di ipocrisia chi chiede un intervento legislativo in merito.

Red.

 

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