Chiesta la revoca dei tagli alla disoccupazione dei frontalieri
Come anticipato nei giorni scorsi la parlamentare comasca del Partito democratico Chiara Braga ha presentato in commissione Lavoro, un’interrogazione urgente al ministro Fornero in materia di trattamento speciale di disoccupazione in favore di lavoratori frontalieri in Svizzera. Franco Narducci, il deputato eletto dagli emigrati in Svizzera, ha inoltre scritto una lettera al ministro Fornero, chiedendo il ristabilimento della situazione precedente alla decisione di ridurre le indennità.
Nel testo, firmato anche dai deputati democratici Daniele Marantelli di Varese, Lucia Codurelli di Lecco, Franco Narducci, vicepresidente della Commissione Affari esteri e comunitari e Cesare Damiano, già ministro del Lavoro si legge : “Ritenendo necessario chiarire al più presto la corretta applicazione della normativa in materia di trattamento di disoccupazione spettante ai lavoratori frontalieri, al fine di evitare il rischio che in una situazione di grande difficoltà economica come quella che sta interessando anche le province di confine con la Svizzera, lavoratori in stato di disoccupazione si vedano sottratte risorse economiche dovute e sempre più indispensabili per il sostentamento della propria famiglia” si chiede al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, come “intende intervenire, nei tempi compatibilmente più rapidi possibili, al fine di assicurare che alle sedi territoriali dell’INPS siano impartite direttive di applicazione dei trattamenti di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri in Svizzera, tali da garantire la corretta applicazione della legislazione vigente ed in particolare della legge 147/1997”.
Inoltre, l’on. Narducci ha inviato una lettera al Ministro Fornero chiedendole di intervenire al più presto affinché le sedi INPS delle zone di frontiera con la Svizzera continuino a pagare le indennità di disoccupazione dei frontalieri secondo quanto stabilito dalla legge, cioè attingendo al fondo speciale alimentato con le risorse prelevate sui salari dei frontalieri e retrocesse dalla Svizzera all’INPS, fino ad esaurimento del fondo stesso.
Comunicato
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Buongiorno a tutti…
Cosa dire leggendo questo articolo?
Sono un frontaliero dal 1982 ho sempre pagato tutto quello che ci veniva chiesto,sapendo di non poterne usufruire.
Grazie ai patti bilaterali vedevo la cosa in modo diverso, ma mi devo ricredere provando sulle pelle le disgrazie che ci sono piovute addosso.
Mi trovo in disoccupazione da 6 mesi ho 51 anni e sto’ faticando non poco per ritrovare una serenita’ bruscamente interrotta da febbraio.
Premesso che non sono stato con le mani in mano per potermi ritrovare un lavoro ,che so fare egregiamente, ma la politica dei datori di lavoro e’ rivolta a un minor prezzo a scaltro della qualita’.
A fronte di tanti licenziamenti avvenuti in Ticino in questi sei mesi
nella ristorazione il datore di lavoro si preoccupa solo di avere un costo
minore , assumendo personale non qualificato e a stipendi a dir poco
ridicoli, ma la crisi in Italia da loro una mano.
Non siamo Tutelati ne dai sindacati ne dal governo, che dal canto suo
continua a perversare tasse all’inverosimile.
Un esempio concreto dell’indennita’ che finora avevo percepito mi veniva tassato oltre il 40% del gia’ poco 50% del netto mensile , anche questo calcolato a modo loro.
E per concludere vorrei fare coraggio a chi si trova nelle mie stesse condizioni, perche’ l’unica alternativa senza aiuti e’ di vederti pignorata
la casa con tutto quello che ne consegue.
Forse e’ questo che i politici e ricchi vogliono.