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Residenza in Ticino, famiglia a Milano

1 marzo 2012 – 18:5316 Commenti

Sono residente a Milano con famiglia. Ho ricevuto una proposta di lavoro a Lugano. Nel caso la mia famiglia rimanesse a Milano ma io prendessi permesso B a Lugano sarei esentato dall’obbligo di dichiarazione dei redditi in Italia? Se invece prendessi residenza nella fascia dei 20 km al confine (con famiglia sempre a Milano) sarei come frontaliere con permesso G esentato dall’obbligo di dichiarare il reddito in Italia?

Prendere residenza in Svizzera o in zona di confine lasciando la famiglia a Milano non è proibito. Dal punto di vista strettamente formale, nel primo caso lei non sarebbe più un soggetto fiscale italiano (a meno che abbia ancora redditi in Italia). Nel secondo caso, come frontaliere, sarebbe esentato dal dichiarare i redditi ottenuti in Svizzera.

Ma in entrambi i casi, l’Agenzia delle entrate potrebbe, nell’eventualità di un accertamento, chiederle come mai lei risiede lontano dal suo centro degli affetti, che logicamente dovrebbe essere la residenza della famiglia.

Se prende residenza in Svizzera, iscrivendosi all’Anagrafe residenti italiani all’estero (Aire), pagando le tasse in Svizzera, affittando un appartamento, ecc., nel caso di un accertamento avrebbe diversi argomenti da far valere, a cui potrebbe aggiungersi il fatto che il lavoro richiede la sua presenza all’estero, anche se il fatto di vivere in un paese che figura sulla black list dei paesi a fiscalità privilegiata non aiuta. Per chi abita in un paese black-list, l’onere di provare che lei non ci si trova in Svizzera solo per pagare meno tasse incombe sul contribuente accertato.

In ogni caso dovrebbe evitare di mantenere a Milano abitudini da residente (per es. l’abbonamento alla palestra).

Anche se prende la residenza nella zona di confine, diventando un frontaliere, potrebbe venir chiamato a giustificare la sua posizione. Lei lascia la famiglia a Milano per spostarsi non dove lavora, ma in una zona che guarda caso permette di evitare di dover pagare le tasse in Italia. L’Agenzia delle entrate potrebbe considerare lo spostamento della residenza “fittizio”, e quindi un comportamento elusivo fiscalmente. Il vantaggio rispetto al domicilio in Svizzera è che rimanendo un soggetto fiscale italiano, toccherebbe all’Agenzia delle entrate dimostrare che lei sta cercando di ottenere un vantaggio fiscale.

(ringraziamo per i suggerimenti lo studio Bottoni, Viggiù, )

 

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16 Commenti »

  • claudio scrive:

    Avendo residenza nella fascia di confine ma con la famiglia che risiede in Calabria sarebbe più semplice difendersi da un eventuale accertamento? La distanza dovrebbe rafforzare la tesi che la residenza non è fittizia. Sapete se sono già stati trattati casi simili?
    Grazie

  • infoinsubria scrive:

    Nel suo caso l’Agenzia delle Entrate avrebbe sicuramente qualche difficoltà a sostenere la tesi che lei abita in zona di confine solo per ottenerne un beneficio fiscale. Purtroppo non siamo a conoscenza di casi simili. Qualche lettore è a conoscenza di casi del genere?

  • noname scrive:

    Il mio problema è per certi versi analogo, anche se ingloba ulteriori problematiche.
    Io, per esempio, che lavoro in CH, ho già avviato le pratiche di separazione con mia moglie residente in zona milano pur avendo in congiunto l’affidamento.
    Ho preso la residenza entro la fascia dei 20km dal confine.
    Dall’anno 2013, pertanto, dovrei aver titolo a non dichiarare più nulla di quello che produco in Svizzera allo stato Italiano, seppure non credo che venga meno per me il diritto a pagare l’imu ridotta e la detrazione degli intereressi del mutuo sull’abitazione principale abitata solo da moglie e figli. Dico bene o esagero?
    Grazie

  • infoinsubria scrive:

    @ noname: le sue conclusioni ci sembrano corrette. Gli immobili vengono tassati dove si trovano. L’esenzione a cui hanno diritto i frontalieri fiscali riguarda solo i redditi realizzati in Svizzera.

  • lars scrive:

    sono italiano, risiedo da 3 anni a Bellinzona in affitto con permesso B ma mia moglie e mia figlia di 9 anni risiedono ancora in Italia in una casa di nostra proprietà. Io rientro in Italia solo nel week end. Mia moglie è casalinga e non produce reddito. Io o Mia moglie dobbiamo fare qualche dichiarazione fiscale in Italia?

  • infoinsubria scrive:

    @ lars: R: Se lei è residente in Svizzera (ed iscritto all’AIRE) in linea di massima non è soggetto al fisco italiano. Se la vostra casa in Italia è la prima (e unica) casa non va dichiarata. Va comunque versata l’IMU. Rimane un certo elemento di incertezza dovuto alla separazione del nucleo familiare. Come abbiamo già scritto, fra i criteri determinanti per definire la residenza fiscale c’è anche quello del centro dei rapporti familiari e morali (vedi: http://www.infoinsubria.com/2012/04/residenza-in-ticino-moglie-in-italia/)

  • Davide scrive:

    Sono residente in Puglia ma domiciliato a Milano, a ottobre verrò assunto da azienda svizzera e mi muoverò, spostando la mia residenza, per ottenere il permesso B o quello G.
    Lavorando principalmente in Lombardia e avendo però già preso casa a Milano con la mia ragazza vorrei sapere se, mantenendo il domicilio con relativo nome sul contratto di locazione a Milano, potrei avere problemi circa l’esenzione della dichiarazione dei redditi in Italia? Premettendo che il contratto di locazione non è stato ancora stipulato, cosa mi consigliate di fare?

  • infoinsubria scrive:

    @ Davide: se vuole approfittare dell’esenzione dalla dichiarazione come frontaliere fiscale deve risiedere in un comune della fascia di confine.

  • Claudia scrive:

    Sono italiana residente in Svizzera da 4 anni per lavoro. l’anno prossimo vorrei sposarmi con il mio ragazzo che lavora in Italia e comprare una casa in Italia. Il mio lavoro mi fa viaggiare moltissimo. Esiste un modo di mantenere la residenza svizzera?

  • infoinsubria scrive:

    @ Claudia: se non risiederà in Italia per più di 183 giorni all’anno può mantenere la residenza svizzera.

  • Edoardo scrive:

    Sono italiano residente in Svizzera da molti anni e iscritto Aire. Unico reddito da lavoro dipendente presso società svizzera. Famiglia in Italia nella fascia di confine. Rientro in Italia generalmente fine settimana.
    Essendo la famiglia, nella definizione di residenza fiscale italiana, rilevante, posso essere definito residente fiscalmente in Italia ? Qualora lo fossi e non venisse considerata valida l’iscrizione Aire, gli interessi economici in CH ecc. ecc. ricadrei comunque in zona di confine come frontaliere. E’ corretta la mia intepretazione ?

  • infoinsubria scrive:

    @ Edoardo: l’Agenzia delle entrate potrebbe sostenere che lei deve pagare le tasse in Italia dove si trova il suo centro degli affetti. È importante che lei sia in grado di documentare la sua effettiva residenza in Svizzera (contratto di lavoro, contratto d’affitto, abbonamento alla palestra, ecc.). Dal punto di vista fiscale la definizione di frontaliere si applica a chi lavora nei cantoni Ticino, Grigioni e Vallese. Vedi: http://www.infoinsubria.com/2011/08/frontaliere-a-zurigo/

  • Giovanni Allegretta scrive:

    Buonasera, vorrei chiedere una precisazione ovvero:
    attualmente risiedo in Puglia dove ho la mia famiglia composta da 2 bambini e moglie.
    Tra poco inizierò a lavorare in Svizzera, e per abbattere i costi sto pensando di prendere casa in zone di confine (Como, Lomazzo etc), al fine di poter usufruire degli sgravi per frontalieri.
    Ma poichè il mio nucleo familiare risiede in Puglia, posso effettivamente essere trattato da frontaliere? E’ necessario un cambio di residenza o di domicilio?
    Grazie

  • infoinsubria scrive:

    @ Giovanni: beneficia dell’esenzione dalla dichiarazione fiscale in Italia chi risiede in uno dei comuni di confine, per esempio in quelli che lei cita. Deve prendere la residenza. Dato che la sua famiglia è in Puglia, in caso di accertamento deve poter dimostrare di abitare effettivamente in zona di confine.

  • Enrico scrive:

    Buongiorno,

    Risiedo in fascia di confine e dovrei trasferirmi in svizzera per ragioni di lavoro che includono un periodo di reperibilita’ al mese. In italia ho un piccolo COCOCO che prevede due lavori di qualche ora al mese. Tassando quest’ultimo in Italia, potrei avre problemi sull’intero reddito?

  • infoinsubria scrive:

    @ Enrico: pensiamo di no.

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