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Spostare la residenza di un coniuge in un comune di confine?

5 settembre 2011 – 09:5420 Commenti

Ho recentemente accettato un’offerta di lavoro. L’azienda ha sede a Zurigo, ma il posto di lavoro sarebbe in Ticino. Attualmente vivo a Milano e quotidianamente dovrei quindi recarmi in Canton Ticino per svolgere il mio lavoro. Purtroppo alcune cose non mi sono molto chiare:

1) Stavo pensando di trasferirmi in uno dei comuni di confine, ma mia moglie vorrebbe mantenere la residenza a Milano. Se trasferissi solo la mia residenza in uno dei comuni entro i 20 km potrei comunque evitare di pagare le tasse in Italia ?

2) Essendo la sede dell’azienda a Zurigo, ma lavorando prevalentemente in Canton Ticino, posso essere comunque considerato un frontaliere ?

1) Fisco e residenza dei coniugi. Da un punto di vista formale, spostare la residenza all’interno della fascia dei 20 km risolverebbe la situazione, ma il fisco italiano ha comunque il potere di procedere ad un accertamento, in quanto potrebbe considerare lo spostamento della residenza “fittizio”, e quindi come comportamento elusivo fiscalmente. Il fisco, più che la residenza, rileva la vera dimora abitativa, e in caso di accertamento sarebbe difficile sostenere tesi opposte a quella che indicherebbe come dimora la casa a Milano con la moglie.

Una alternativa, che però non mette al riparo dall’eventualità di un’accertamento, potrebbe essere quella di trovare un alloggio in Svizzera dove risiedere in settimana per poi tornare a Milano durante il week end, oppure di spostare addirittura la residenza in Svizzera chiedendo il permesso B e iscrivendosi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE). In tal caso  potrebbe dimostrare di risiedere all’estero per almeno 183 giorni l’anno. Per il fisco italiano diventerebbe un “non” soggetto Irpef (ex art. 2 TUIR), quindi cadrebbe sia la necessità di fare la dichiarazione, sia di tassare il reddito in Italia. Il permesso B comporta però l’obbligo – non indifferente dal punto di vista finanziario – di assicurarsi contro le malattie presso la mutua svizzera (cassa malati).

2) Sede della ditta svizzera e statuto di frontaliere. Per quel che riguarda la Svizzera, chi abita in Italia e si reca giornalmente in Svizzera a lavorare con un permesso di lavoro di tipo G è un frontaliere.  E visto che lei lavorerà in Ticino, uno dei Cantoni citati dall’accordo sull’imposizione fiscale dei frontalieri del 1974, anche ai fini fiscali italiani se ha il domicilio nella zona dei 20 km ha tutto il diritto di venir considerato un frontaliere.

(ringraziamo per i suggerimenti lo studio Bottoni, Viggiù, )

 

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20 Commenti »

  • emita scrive:

    gentili amici chi viene in questi siti è perchè ha bisogno d’aiuto. quello che posso dire è di stare attenti a chi abita fuori dalla zona di confine: ho voluto fare l’onesto e ho fatto la dicchiarazione dei redditi in italia, sono un muratore in cattegoria “a”.sto pagando l’emerita cifra di 14.800,00 EURO. UNA VERGOGNA. Mi alzo alle 5 del mattino, mangio con la schiscietta,torno a casa alle 7 di sera, e devo dividere con loro il mio guadagno!sono troppi, tanti, tantissimi. li ho fatto ratteizare, mi fanno pagare il primo mese 2000, il secondo 4000 in un mese poi 2000, 2000, e per finire….. ciliegina sulla torta 4.800 tutti insieme. sono tanti sono troppi.se ne avessero presi di meno li avrebbero continuati a prendere. ne hanno presi troppi, costi quel che costi non ne prenderanno PIU’… quindi chi abita fuori della zona di confine conviene escoggitare qualcosa, io cambio casa “vendo e compro in zona di confine”. non pensate di affitarvi una stanza e va tutto ok? no no !
    non funziona xchè vostra moglie abita di la’ e quindi la tua zona di interesse è tua moglie e i tuoi figli ed in fine paghi. spero di aver dato informazioni utili, io per una settimana non ho dormito.

  • newentry scrive:

    Buonasera. La saluzione di trovare alloggio in svizzera con permesso b magari pagando luce gas ed iscrivendosi in palestra non sembrerebbe essere sufficiente. L’esperienza di emita mi dicono che sia purtroppo la realtà dei fatti. È vero così oppure iscrivendoso all’aire e vivendo effettivamente in svizzera per più di 183 giorni eviterebbe la dichiarazione dei redditi anche se moglie e figli risiedono in italia fuori dai 20km dal confine?

  • infoinsubria scrive:

    Purtroppo non c’è una risposta definitiva. L’articolo 2 del Testo unico sulle imposte sui redditi (Tuir) statuisce che “Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile.” Di conseguenza chi vive all’estero per almeno 183 giorni l’anno per il fisco italiano è un “non” soggetto fiscale. Non si può però escludere che la divisione del nucleo familiare, se pur consentito, rafforzi la presunzione del fisco italiano in merito alla vera residenza. L’iscrizione all’Aire è requisito formale necessario, ma non sufficiente.
    Il fisco potrebbe quindi decidere un accertamento. Qualora l’agenzia delle entrate accertasse un contribuente per tali questioni, e se il contribuente, in prima battuta, pur esponendo le proprie ragioni non ottenesse l’annullamento dell’accertamento, potrebbe difendersi presentando un ricorso alla commissione tributaria competente. La questione, come nella maggior parte dei casi, verrebbe dunque discussa davanti ad un giudice tributario, al quale si dovrà presentare la documentazione inerente all’assenza dall’Italia per 183 giorni (contratto d’affitto, fatture gas, elettricità, ecc.).

  • Mamimama scrive:

    ciao Emita, siamo in tanti nella tua stessa situazione ed io stesso sto valutando cosa fare. Qualcuno suggerisce di separarsi e cosi solo il frontaliere sposta la residenza entro la fascia di confine. Qualcuno ha gia’ scelto questa via?

  • Zuzzu scrive:

    Ciao a tutti, mi introduco nella discussione.
    Nel caso sopra citato la persona è sposata, io mi trovo nella stessa situazione ma senza essere spostato.
    In pratica la mia compagna e mio figlio rimarrebbero fuori dalla fascia dei 20km mentre io sono intenzionato a trovare un domicilio dentro la suddetta fascia. Cio’ è possibile?

    Il matrimionio e la convivenza sono considerati in modo diverso per il fisco italiano, giusto?

    Grazie mille

  • infoinsubria scrive:

    @ zuzzu: Naturalmente è possibile. Nel caso di un accertamento avrà meno problemi a giustificare la sua scelta di domicilio. Faccia però attenzione a che il domicilio nella fascia non appaia fittizio.

  • Pietro scrive:

    Salve,
    sono sposato con 2 figli e residente a Milano. Se sposto la mia residenza in zona frontaliera e mantengo quella di mia moglie e dei miei figli qui a Milano, corro il rischi di essere accertato dal fisco?
    Grazie

  • infoinsubria scrive:

    @ Pietro: visto che il centro degli affetti rimarrerre Milano, il fisco potrebbe evidentemente sospettare che il cambio di residenza abbia lo scopo di ottenere un vantaggio fiscale. È comunque una scelta che fanno in molti. Il rischio di venir accertati dipende da molti fattori. Va soprattutto valutato cosa sa il fisco di lei, e con che argomenti lei può giustificare la nuova situazione.

  • Marco scrive:

    Salve, ho l’opportunità di lavorare in Svizzera e sto pensando di fare il frontaliere vivendo a Como per rientrare nella fascia dei 20 kilometri. Vorrei sapere se basta il domicilio a Como o se devo cambiare la mia attuale residenza. Ringrazio anticipatamente.

  • infoinsubria scrive:

    @ Marco: per l’esenzione dalla dichiarazione bisogna risiedere nella fascia di confine.

  • ira scrive:

    Scusate tutti: ma cos’è questa “fascia di confine di 20 km” (20 km IN ITALIA ENTRO il confine svizzero o il contrario) ? Se ho capito bene quel che dice infosubria, se uno risiede nella “fascia di confine” IN ITALIA (giusto?) è esente dalla dichiarazione (dei redditi, immagino). Un pensionato che sta a Chiasso (Italia) è considerato residente in Italia (e quindi soggetto alla dichiarazione dei redditi in Italia), o è considerato residente in Svizzera? Scusate, ma non avevo mai sentito parlare di questa “fascia di confine”: URGONO SPIEGAZIONI PRECISE, G R A Z I E ! E anzi: questo vale anche per la frontiera Italia Francia ? Mi sapreste indicare la legge o il decreto legge (o altri provvedimenti) relativi a questo argomento, per favore?
    Ira

  • micand scrive:

    @ ira: sono esentati dalla dichiarazione dei redditi realizzati nei Cantoni svizzeri Ticino, Grigioni e Vallese i lavoratori italiani abitanti nei comuni italiani a non più di 20 km dal confine svizzero. Lo statuisce un accordo fra Italia e Svizzera del 1974 (vedi: http://www.infoinsubria.com/2010/08/5799/
    Chiasso è in Svizzera e chi vi risiede è soggetto alla dichiarazione dei redditi in Svizzera. Non ci risulta che esistano accordi simili riguardanti i frontalieri italiani che lavorano in Francia.

  • Max scrive:

    Salve,
    chiedo la gentilezza di sapere se ho l’obbligo della dichiarazione dei redditi in Italia.
    Sono coniugato con prole , moglie e figli vivono in toscana .
    Io ho residenza nella fascia dei 20 km (tant’è che per la casa di Livorno ci pago IMU piena come seconda casa) .
    Devo fare anche il 730?

    Grazie

  • infoinsubria scrive:

    @ Max: la maggior parte dei frontalieri nella sua situazione approfitta dell’esenzione dalla dichiarazione dei redditi in Italia. Ma dato che il suo centro degli affetti è evidentemente in Toscana, potrebbe incorrere in un accertamento (vedi commenti precedenti).

  • Vale scrive:

    Ciao! Io ho residenza a Como e lavoro in ticino, il mio ragazzo risiede e lavora a Milano l’anno prossimo vorremmo sposarci ma dai commenti precedenti non sembra una buona idea… Lui manterrebbe la residenza a Milano e io a Como. Come possiamo comportarci? Avete consigli in anticipo su come muoverci?

    Seconda domanda, se decidessi di spostare la residenza a Milano (fuori 20Km) pagherei molte tasse? e come le pago in italia?

  • infoinsubria scrive:

    @ Vale: probabilmente la cosa migliore è tenere ognuno la residenza attuale, così lei continuerebbe ad essere un frontaliere fiscale. Secondo il regime attuale, se lei sposta la residenza a Milano diventa un frontaliere non fiscale, e deve dichiarare quanto guadagna in Svizzera al fisco italiano (Modello Unico). Pagherà le aliquote italiane deducendo quanto già versato in Svizzera: complessivamente molto di più. L’accordo fra Svizzera e Italia sulla tassazione dei frontalieri è comunque destinato a cambiare presto e se non andiamo errato verranno cambiate anche le zone in cui valgono le regole per i frontalieri fiscali.

  • Angy scrive:

    Buonasera,
    Io ed il mio compagno non siamo sposati ma abbiamo due figli, riconosciuti da entrambi ovviamente.
    Attualmente facciamo parte dello stesso stato di famiglia e abbiamo stessa residenza. Il mio compagno però è dipendente c/o un’azienda Svizzera con sede in Canton Ticino e pensava di prendere residenza a Como.
    In questo caso non farebbe più parte in automatico del ns stato di famiglia/nucleo familiare?
    E poi pagherebbe solo le tasse in Svizzera senza fare 730 in Italia?
    Grazie

  • Angy scrive:

    Ho sottinteso il fatto che attualmente abbiamo residenza in Italia oltre i 20km

  • infoinsubria scrive:

    @ Angy: prendendo residenza a Como il suo compagno non farebbe più parte in automatico del nucleo familiare. Come frontaliere fiscale pagherebbe solo le tasse in Svizzera, ma è molto importante che in caso di accertamento sia in grado di dimostrare di vivere effettivamente a Como (contratto d’affitto, bolletta Enel, abbonamento palestra, ecc.). L’indirizzo sulla bucalettere non basta.

  • Marco scrive:

    Leggo di un possibile cambio delle zone di confine in previsione del nuovo accordo, ci sono riferimenti certi in merito? è la prima volta che leggo questa cosa…

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