Evasori tedeschi: due miliardi recuperati dai CD rubati
Quasi due miliardi di euro. Tanto incasserà il fisco tedesco grazie ai dati bancari rubati in Svizzera e Liechtenstein. Un vero affare visto che per procurarseli le autorità tedesche avevano sborsato solo qualche milione di euro.
Ad affermarlo è “Der Spiegel”. Il settimanale di Amburgo cita dati ancora confidenziali secondo i quali il fisco tedesco, grazie ai dati rubati alle banche svizzere e del Principato del Liechtenstein, potrebbe incassare 1.8 miliardi di euro. Nel dettaglio, l’erario tedesco potrà contare su 1,6 miliardi di euro supplementari quest’anno e su altri 200 milioni l’anno prossimo. Si tratta sicuramente di un ottimo affare considerando che le autorità tedesche, per avere le informazioni, (i famosi CD) sottratte alle banche straniere, ha sborsato appena qualche milione di euro. La vicenda aveva creato non poche polemiche fra i governi di Berlino, Berna e Vaduz. Tuttavia, la Corte costituzionale tedesca, il 30 novembre scorso, ha statuito che l’utilizzazione di dati rubati, per stanare eventuali evasori fiscali, è assolutamente legale. Il furto dei CD aveva avuto anche un risvolto tragico, Nell’ ottobre scorso, un cittadino austriaco, Wolfgang U. in carcere perché sospettato di essere stata la persona che materialmente aveva contrabbandato in Germania i CD, si era tolto la vita. Un suicidio che aveva alimentato, soprattutto su alcuni giornali austriaci tutta una serie di sospetti nei confronti della polizia svizzera. Sospetti che sono poi stati, in seguito, fugati.
Red.
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